In un percorso di crescita attraverso le immagini delle foto non è necessario avere familiarità con la fotografia stessa, non è importante essere “bravi” fotografi. La foto, che per il fotografo è l’obiettivo finale, per noi è l’inizio, il passaggio che ci permette di osservare i significati, i sentimenti, i pensieri e le emozioni che essa ci suscita, cogliendo la meraviglia e l’intensità di questo sentire, talvolta anche inaspettato.
Le fotografie contengono sempre storie, al di là del potenziale artistico e ogni immagine racconta storie in modo differente, poiché gli scatti personali sono rappresentazioni di momenti reali di “esperienza di vita” unici e irripetibili. Una fotografia non possiede un significato oggettivo, ma il significato è di chi scatta e di chi la osserva, per cui si può dire che non c’è un solo modo per raccontarla.
Spesso scattiamo una foto senza un apparente motivo, ma può accadere che se ripresa e riguardata dopo un po’ di tempo, essa ci appaia in modo differente, portando con sé nuove consapevolezze.
Qualsiasi immagine può rappresentare un’opportunità per esplorare il proprio mondo interiore, per una maggiore consapevolezza di sé e, pertanto, divenire uno strumento importante, quando le parole da sole non riescono a raccontare in modo efficace i nostri vissuti nel “qui ed ora”.
Fare foto, quindi, è il primo passo; il passo successivo è cominciare a comprendere, di fronte all’immagine, quello che avviene nella mente e nelle nostre emozioni; infine, agendo sulle immagini con strumenti a mediazione artistica e grafico-pittorico possiamo dialogare con esse e trasformarle osservandole con uno sguardo diverso, immaginando possibili cambiamenti e nuovi punti di vista.
Per i counselor iscritti al C.N.C.P. ciascun incontro dà diritto a n° 1 credito formativo.
A fine percorso verrà rilasciato un Attestato di partecipazione.