Educare i figli all’utilizzo consapevole dello smartphone.

Mi capita sempre più spesso di incontrare sia nel mio lavoro di sostegno alla genitorialità, sia nella vita privata tra amici e colleghi, coppie di genitori inconsapevoli dei rischi che corrono i figli quando si connettono in rete, quando riempiono la loro giornata di videogiochi o si anestetizzano davanti ai videoschermi.

Occorre ancora una volta partire dal ruolo genitoriale.

Oltre naturalmente ad avere l’obbligo, anche legale, di esercitare un controllo sulle attività dei propri figli, mamma e papà dovrebbero fornire esempi “virtuosi”, curando i propri comportamenti, e spingere i ragazzi  ad uscire dalla loro tana virtuale per  vivere il più possibile il mondo reale: praticando  sport, coltivando amicizie e facendo esperienze pratiche.

Oggi più che mai, come genitori non possiamo ignorare i pericoli collegati all’utilizzo dei dispositivi digitali, eppure sempre più frequentemente viene regalato lo smartphone ai bambini quando fanno la prima comunione, quindi a circa 10 anni.

Le neuroscienze ci dicono chiaramente che a quell’età il bambino non ha le competenze per muoversi nel mondo digitale; i rischi sono troppo alti, sarebbe come mettere alla guida della propria auto un ragazzino di 13-14 anni.

Qui i genitori devono avere il coraggio di dire no, di interrogarsi su quale sia il loro progetto educativo e soprattutto se questo rispetta le tappe di crescita dei propri figli. Spesso, infatti, sono questi ultimi a tenere in scacco i genitori con le solite giustificazioni: “Ce l’hanno tutti”, “Così mi rendete un infelice” ecc… Il genitore però non può cedere a questi ricatti e questa è precisamente responsabilità del mondo adulto.

Il mio consiglio è quello di valutare, prima, con l’altro genitore e condividere una scelta chiara. Il passo successivo, indispensabile, è fare gioco di squadra tirando insieme la fune nella direzione opposta a quella in cui tira il figlio e poi anche provare ad allearsi con altri genitori che stanno conducendo la stessa battaglia, rinforzandosi e sostenendosi a vicenda invece di cedere alla logica del “siccome ce l’ha uno, devono averlo tutti”.

Il mondo adulto deve posizionarsi, schierarsi; non può lasciare che siano i figli a decidere, non può mollare la fune; educare richiede coraggio, tenuta, fare le mosse giuste, non si può avere ansia e paura del fuori e sentirsi invece più al sicuro se i figli stanno sempre a casa.

Come genitori non possiamo cedere di fronte ad un progetto consumistico, superficiale, bensì dovremmo domandarci che cosa sta succedendo ai nostri ragazzi se il processo d’inclusione nella cerchia dei coetanei passa solamente attraverso il possesso dello smartphone.

Come adulti dovremmo poter sperare in un ambiente ricco di esperienze diverse che ingaggino i nostri figli a sperimentare, a incontrare le difficoltà e a provare a superarle, a tollerare la frustrazione e la fatica di diventare grandi.

Lara Sciaccaluga

Affronteremo insieme questo tema nell’incontro di giovedì   30  giugno 2022 dalle ore 18.00 alle 19.30 nello Spazio Genitori di Centro Gestalt.